Comunicare la sostenibilità

Cara vecchia sana carta…

Gli strumenti per comunicare la sostenibilità. Ha ancora senso affidarsi a materiali stampati?

Una volta la comunicazione era tutta di carta: volantini, flyer, brochure, manifesti, ma anche quotidiani, riviste, tazebao, per non dimenticare libri, cataloghi, report e, chi le ricorda?, cartoline e lettere…

C’era una volta…

Le tipografie prosperavano, i grafici per impaginare erano ricercati come professionisti di alto livello, c’era sempre bisogno di trovare una penna per appuntare qualsiasi cosa, tanto un bordo di quotidiano per scriversi un numero di telefono era sempre a portata di mano. C’era una volta, appunto, mentre oggi è tutto digitale: la comunicazione passa tramite i social media, i portali d’informazione, i blog (eh sì… anche questo pezzo è scritto con un computer e verrà letto tramite smartphone o giù di lì), e anche le note si prendono sul cellulare o sul tablet, mentre gli appunti delle riunioni si affidano a registrazioni che poi, grazie all’intelligenza artificiale, diventano subito riassunti e tabelle. La carta resta forte nell’editoria per quanto riguarda i libri (una ricerca del 2023 di Two Sides Europe dice che Il 69% dei lettori italiani preferisce leggere il libro tradizionale, stampato su carta contro una media europea del 65% mentre per il 43% è meglio leggere una rivista su carta rispetto alla versione on line), ma il futuro dell’informazione sul supporto che per centinaia di anni è stato il più forte è legato soprattutto a riviste particolarmente curata e a una nicchia di persone che amano il contatto della carta tra i polpastrelli.

…e un po’ c’è ancora

E allora su quali strumenti è bene comunicare la sostenibilità? La risposta, per quanto apparentemente almeno in parte sorprendente, è… anche attraverso la carta. Proviamo a spiegarne il motivo.

Redigere un report di sostenibilità, che lo si voglia o meno, è anche realizzare un documento che assomiglia in tutto e per tutto a un libro. È vero, e ne parleremo nella prossima puntata (lo sappiamo che non vedete l’ora che arrivi…), che ci sono altre modalità per comunicare il report di sostenibilità, ma il documento classico, che sia un pdf da mettere sul proprio sito o, appunto, un report stampato, resta fondamentale e prioritario. Quello che conta, davvero, è fare in modo che il report di sostenibilità, che deve essere redatto secondo le normative vigenti e affidandosi a professionisti di primo livello (e se doveste averne bisogno rivolgetevi a areasostenibilita.net) divenga anche uno strumento di comunicazione vero e proprio. E, allora, che si tratti dell’intero documento o di una sua sintesi, è importante anche stamparlo.

Principio base: qualità

Stamparlo sì, ma non a tutti i costi. È importante che il report di sostenibilità sia un prodotto di qualità sotto il profilo tecnico, naturalmente, ma anche grafico per essere accattivante. Un prodotto confezionato bene, in cui tabelle, infografiche e fotografie “parlino” e in cui i testi accompagnino il lettore, anche quello meno dentro alle questioni, in modo efficace e comprensibile. Non basta un “grafico qualunque”, per quanto bravo, a impaginare un bilancio nel modo giusto, ma è necessario un lavoro in team, tra chi ha curato la parte tecnica, chi quella di comunicazione e chi impagina, per ottenere un risultato eccellente.

E, ancora, è naturalmente molto importante che la qualità della stampa sia in linea con lo strumento, qualità della carta utilizzata e qualità della sostenibilità del prodotto: non stampate il vostro bilancio di sostenibilità se lo fate senza utilizzare carte certificate secondo requisiti ambientali e sociali solidi come la FSC, ad esempio https://it.fsc.org/it-it. Con l’attenzione a scegliere bene, per evitare danni ambientali e/ sociali.

Sostenibile per natura

Infine, ultimo ma non ultimo, è proprio opportuno sottolineare come la carta sia, di per sé, un supporto sostenibile a maggior ragione se si utilizzato carte certificate come detto.

È riciclabile senza troppa fatica, non inquina (o, per lo meno, non in modo così invasivo), è facilmente recuperabile e la raccolta differenziata della carta è entrata da tempo nelle routine delle persone, anche di quelle più riottose nei confronti della sana abitudine di differenziare i rifiuti.

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