Il prossimo 21 marzo saranno passati 19 anni dal primo “cinguettio” di Jack Dorsey. “Just setting up my twttr” scriveva il cofondatore di Twitter, inaugurando la piattaforma di microblogging destinata a cambiare per sempre non solo l’universo social, ma anche il mondo dell’informazione. L’uccellino blu con gli anni è cresciuto, è diventato uno stormo da 200milioni di utenti attivi al mese, è volato fino allo spazio ed è stato in grado di animare il dibattito pubblico, anche attraverso campagne di sensibilizzazione o di denuncia che hanno avuto un’eco mondiale, uno su tutti il #metoo. Fino al 23 luglio 2023.
L’acquisizione della piattaforma da parte dell’imprenditore sudafricano Elon Musk ha segnato un prima e un dopo difficile da spiegare per chi non frequenta abitualmente questo social: non è solo questione di forma, di nome e di logo, ma è nella sostanza, nello stile e nei contenuti che X mostra la sua diversa identità rispetto a Twitter, con l’algoritmo che sembra aver cambiato il proprio ruolo, da navigatore ad autista.
In tanti hanno accolto il cambiamento, altri hanno scelto di chiamarsi fuori, perché non si ritrovavano più nell’immagine riflessa dalla timeline o per ragioni di natura politica, non apprezzando il massiccio coinvolgimento di Musk nelle elezioni presidenziali americane, culminate con la rielezione di Donald Trump.
C’è vita oltre X? Ebbene sì, anche se ancora poco esplorate, alcune piattaforme si presentano come buone alternative. Ai nostalgici dell’uccellino blu, ecco cinque mete dove migrare, presentate, ovviamente, in meno di 280 caratteri.
THREADS
È la più famosa alternativa a X, progettata da Meta a integrazione di Instagram. L’idea di fondo è migliorare l’interazione tra gli utenti e la gestione delle conversazioni, con post brevi, condivisione di immagini e video, notifiche personalizzate e cura della privacy.
BLUESKY
Gemello di Twitter per grafica e funzionamento (non a caso Jack Dorsey è membro del CdA), si differenzia da X per la filosofia open source, che va oltre il controllo centralizzato che gestisce il flusso dei feed, per garantire all’utente maggiore libertà di scelta.
MASTODON
Punto di approdo dei primi transfughi di Twitter, open source, Mastodon è organizzato in server: gli utenti non si trovano tutti nello stesso luogo, ma si deve scegliere un server (con un moderatore e regole proprie) per trovare persone con gli stessi interessi.
HIVE
Alternativa essenziale a X, semplice da usare e intuitiva, con un feed non gestito da algoritmi, ma cronologico. Tra le specificità, anche una maggiore possibilità di personalizzazione e una vocazione musicale che richiama MySpace.
TUMBLR
Quasi coetaneo di Twitter, Tumblr è basato sul concetto di tumblelog (blog fatto di testi brevi), uno spazio personale dove condividere i propri interessi sottoforma di foto, video e testi, dallo stile un po’ datato, ma apprezzato per la sua semplicità.